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De Viquitexts
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nel migliorne la razza con aver comperato per le sue proprie due stalloni barberi de' 12 che portò da Tunis il fu conte Porcile; sia nell'intraprendere diverse piantaggioni di gelsi, cottone ed ulivi. E questa, benché negletta e sprezzata in quei tempi, riuscì più felicemente al rappresentante, di modocché tiene al giorno d'oggi la consolazione di contarne ne' propri podere non meno di sei milla, colla soddisfazione altresì di veder una tal piantaggione ampiamente prosperata nella massima parte de' tenimenti de' suoi concit­tadini, che l'imitarono dopo conosciuta l'utilità e vantaggio"[1].

 Cal assenyalar que Bartomeu Simon va introduir efectivament a l'Alguer el cultiu de l'olivera -l'única de les seves iniciatives que amb els anys es demostrarà eficaç i que arrelarà profundament en els costums agrícoles locals-, del qual es considerava "l'autor" tot reconeixent, l'any 1791, que "[gli olivetti] oggi sono accresciuti, e non si fa altro che piantar olive nelle vigne"[2].

 Pel que fa a la nova raça de bens que Bartomeu Simon contribuïa a introduir a Sardenya, F. Cetti va escriure:

"Sonosi alcuni di questi oppositori [a la introducció de la raça merina] fortunatamente spiegati alla presenza d'un gentiluomo il quale, attivo, facol­toso e di ottime idee ch'egli è, s'era messo in istato di redarguirli colla esperienza propria. Questo gentiluomo [...] ha pensato a formare un util fondo ove oltre alle terre si coltiva il be­stiame, e fra esso vi sono le pecore, ma pecore in fiore. [...] A Calvia può ognun vedere di che pe­core è capace la Sardegna" (CETTI 1774-1777, III, 44-45).

 Aquests mateixos elogis ens han arribat també gràcies a A. Purqueddu, que al seu Tesoro della Sardegna afegeix encara:

"Vi sono pure i semenzai di gelsi, che quest'anno ha ordinato di fare in vicinanza di Alghero il si­gnore D. Bartolommeo Simon. Dico ordinato di fare poiché per affari pressanti egli risiede a Cagliari dall'anno 1777. Questa assenza ha disturbato in parte le deliziose sue non men che utili idee della sua industria ed attività non ordinaria" (PURQUEDDU 1779, cant 3, n. 34).

  1. AG, doc. 234.
  2. AG, llig. 647bis, carta de Bartomeu a Domènec Simon, del 31 de juliol de 1791.